Natura, benessere, spazi ampi, sicurezza, prezzi competitivi, smart working, le esigenze che condizionano le nuove tendenze del mercato immobiliare.
Aveva una casetta piccolina in Canadà con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà e tutte le ragazze che passavano di là dicevano “che bella la Casetta in Canadà”.
Martin girava solo per la città, sembrava senza una meta, ma in realtà aveva le sue ragioni. In questi ultimi tempi, molti Italiani, probabilmente, avranno canticchiato questa canzone e coltivato il sogno di avere una casa in mezzo alla natura.
Il Coronavirus ci ha costretti a vivere tra le mura domestiche, spesso troppo strette per contenere le aspirazioni dei singoli inquilini. Il sogno ad occhi aperti più ricorrente è stato quello di avere più stanze, un terrazzo, molte finestre, fino a desiderare, in maniera sfacciata, un giardino.
Durante il primo lockdown si è registrato un aumento significativo, da parte di famiglie con figli in età scolastica, di richieste di acquisto di abitazioni in campagna o in piccoli borghi.
La pandemia ha impetuosamente fermato la voglia di abitare in città e con essa il mercato immobiliare urbano: il benessere, la qualità della vita, i ritmi più lenti, gli spazi aperti, sono le nuove prerogative individuali.
Richieste, offerte, proposte hanno invaso il mondo immobiliare, e non solo, stuzzicando la fantasia di quanti hanno capito che è in corso un cambiamento profondo e che c’è bisogno di apparecchiare la tavola con diverse pietanze capaci di soddisfare i nuovi appetiti.
Come dev’essere la casa ideale post Covid?
La casa ideale è una casa che deve trovarsi possibilmente in un ambiente rurale o in un piccolo borgo; dev’essere una casa intelligente e deve avere tutti i pregi per garantire un perfetto equilibrio tra benessere e vita quotidiana.
Casa rurale o in un piccolo Borgo.
La qualità della vita e delle relazioni, gli spazi aperti, il contatto con la natura ha fatto aumentare in maniera importante, con un incremento delle ricerche pari al 29% rispetto al periodo pre-Covid, le richieste di case nelle aree rurali e nei piccoli borghi.
Questi risultati, secondo Coldiretti, sono la conseguenza del “bisogno di maggior sicurezza e distanziamento sociale, ma anche un desiderio di ricerca di una migliore qualità della vita fatto esplodere dall’emergenza Covid”.
“La conferma del maggior livello di sicurezza delle campagne – sottolinea Coldiretti – viene dagli ultimi dati Inail che evidenziano come appena lo 0,1% delle 51.363 denunce di contagio da Covid-19 al lavoro, registrate dall’Inail in Italia dal 1 gennaio al 31 luglio 2020, riguarda l’agricoltura dove nelle 730.000 aziende non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione”.
In Italia i paesi sotto i 5.000 abitanti sono 5.498, quasi il 70% del totale, ma vi risiede solo il 16% degli italiani, pari a 9,8 milioni di abitanti, pur rappresentando il 54% dell’intera superficie nazionale. In molte regioni i borghi coprono anche il 70% del territorio.
Un vero e proprio squilibrio territoriale.
Anche questi borghi, interessati dal fenomeno dello spopolamento, hanno intercettato le nuove necessità di spazi aperti, natura incontaminata, sicurezza proponendo una serie di offerte interessanti per invogliare all’acquisto: case ad 1 euro, reddito di residenza attivo, sconto sull’imponibile fiscale per i cosiddetti “ lavoratori rimpatriati”, tassazione al 7% per i redditi di fonte estera dei pensionati, bonus e sconti sulle tasse locali per le famiglie, ecc.
Case intelligenti o smart home
Le case intelligenti sono non soltanto le case che, grazie alla tecnologia, migliorano la qualità della vita aiutando i suoi proprietari nella gestione e nel renderla più sicura: programmazione dell’accensione e spegnimento delle luci, funzionamento degli elettrodomestici, gestione dei sistemi di accesso, antintrusione, antincendio e antiallagamento, ecc.
Ma sono anche le case “pettegole” in grado di parlare e fornire al potenziale acquirente una perfetta carta d’identità sulla loro situazione anagrafica e strutturale, sul posto dove sono situate, sui servizi di prossimità. Sono le case che offrono una loro immagine e visione tridimensionale interna ed esterna in modo da consentire una prima visita anche da lontano, senza bisogno di spostarsi fisicamente sul posto.
Case confortevoli o wellness home
Chi è alla ricerca di una casa in questo periodo cerca un ambiente che possa soddisfare molteplici necessità. La casa è diventata lo spazio in cui svolgere gran parte delle attività che occupano il nostro tempo da quelle necessarie a quelle di passatempo, fino a trasformarsi anche nel luogo di lavoro.
Lo smart working è una realtà che non è destinata a finire con la pandemia, per molte aziende diventerà la nuova modalità di prestazione dell’attività lavorativa. I nuovi migranti saranno gli smart workers.
Occorrerà, pertanto, rimodellare completamente la casa che dovrà avere a disposizioni più spazi, distribuiti in maniera diversa, più luminosità, una casa con il tetto aperto sulla testa, capace di bilanciare lo stress familiare e lavorativo.
A.A.A. cercasi casa per un sogno, è il nuovo messaggio a cui il mondo immobiliare dovrà rispondere.
Linkografia
Come sarà la casa nel futuro del post Covid
Più verde e spazi di coworking a 15 minuti da casa: csosì cambiano le priorità dei lavoratori
Pandemia e rilancio dei piccoli borghi rurali, è boom per le ricerche di case in campagna
La metodologie delle 3R: Rilevare, Rigenerare e Rivendere
PropTech: cos’è, come funziona e potenzialità future
Smart working e vita privata come sarà nel prossimo futuro
Smart Home, le case intelligenti