Il Turismo dell’Aria

Finalmente è arrivato il periodo delle ferie, Marta può organizzare le sue vacanze. Vorrebbe tanto visitare una città d’arte europea, ma deve fare i conti con suo marito. Barricato buona parte dell’anno in un ufficio non ha la benchè minima intenzione di trascorre il suo tempo nè all’interno di musei nè di visitare una città inquinata.  

Marta, decisa a non abbandonare il suo desiderio di viaggio, mette a dura prova la sua ostinazione e va alla ricerca di qualcosa che possa rendere la vacanza piacevole per entrambi.  Decide, dunque, di recarsi in un’agenzia di viaggi.

La signorina bionda, con il viso ovale e gli occhiali a farfalla, con fare competente inizia la sua illustrazione.

Sono stati catalogati oltre 25 tipi di turismo, solidale, verde, religioso, astronomico, e così via. L’elenco è in continuo aggiornamento. Voglio proporle una nuovissima forma di turismo esperenziale che stiamo testando dopo i due anni di pandemia: il turismo dell’aria leggera. Proponiamo un soggiorno in borghi e città che offrono una qualità dell’aria legata alla presenza di spazi verdi con standard qualitativi che non possono scendere al di sotto di determinati parametri preventivamente stabiliti e costantemente monitorati.

Tra le ultime tendenze emergenti nel 2022 c’è sicuramente la sostenibilità. La ricerca di soluzioni di viaggio ed esperienze con minor impatto ambientale e rispettose dei valori dell’eco-sostenibilità è in costante crescita. 

Secondo la ricerca The 2022 Traveler: Emerging Trends and the Redefined Traveler “il nuovo viaggiatore ha reagito alla pandemia sviluppando un nuovo senso di cura per ambiente e natura, facendo un ulteriore passo in avanti ricercando anche il benessere in tutte le sue declinazioni”.

Il relax è considerato il nuovo lusso. E in relazione a questo nuovo modo di sentire il benessere è cresciuta in maniera esponenziale l’esperienza della vacanza all’aperto associata alla ricerca di ambienti sani. 

Secondo un’analisi del portale campeggi.com l’81% dei viaggiatori che ha provato questa esperienza è disposto a riviverla.

Nel suo caso, considerato i suoi desideri, potrei proporle come destinazione Stoccolma. E’ una città estremamente all’avanguardia nella creatività e di arte ce n’è davvero tanta. Inoltre, per soddisfare le necessità di suo marito le dico che Stoccolma è la città con la qualità della vita tra le più alte del Pianeta ed è strapiena di spazi verdi dove potrà riposarsi e respirare aria pulita mentre lei gira per musei e mostre.

Vede signora l’elenco dei luoghi che la nostra agenzia sta predisponendo per il turismo dell’aria, soprattutto per quanto riguarda le città, è ancora abbastanza esiguo.

I nostri esperti hanno verificato che sono ancora  pochissimi i centri urbani che hanno capito l’importanza dell’azione positiva che il verde pubblico ha sulla qualità dell’aria e sulla salute psico-fisica dei cittadini e dei potenziali turisti.

Pensi, signora, che dagli studi condotti è emerso come alcuni parametri quali tipologia, altezza e diametro della chioma degli alberi, rappresentano fattori chiave in grado di condizionare la qualità dell’aria, misurando, ad esempio, livelli più elevati di particolato in strade caratterizzati da fitti filari di alberi, rispetto a strade con alberi collocati in ordine sparso e casuale.

Si è osservato, poi, che diverse tipologie e specie di alberi abbattono particolato con diversa efficienza, mentre altre  possono addirittura favorire la formazione di inquinanti atmosferici. 

Si immagini, quindi,  non soltanto bisogna piantare alberi, ma bisogna mettere a dimora quelli giusti, altrimenti potrebbe essere addirittura controproducente!

Per avere buoni risultati occorre pianificare attentamente il verde urbano. Predisporre una mappatura precisa degli alberi già esistenti, individuare nuove zone di espansione e monitorarne regolarmente lo stato di salute per custodire il decoro urbano, renderlo più bello, funzionale e sicuro. 

Sono stati stanziati anche dei soldi con il famigerato PNRR, che sigla complicata! Insomma, il Piano che dovrebbe salvare l’Italia. Ma ho la vaga sensazione che la strada dell’Inferno è lastricata di buone intenzioni.

Scusi la divagazione, mi sono lasciata trasportare dal tema del rispetto per l’ambiente che è centrale per la nostra agenzia. Come avrà avuto modo di rendersi conto non siamo un’agenzia nel senso canonico. La nostra programmazione turistica è preceduta da indagini specifiche e collaborazioni con i rappresentanti dei territori che scegliamo di valorizzare attraverso le nostre proposte. Ci piace collaborare al placemaking dei luoghi partendo dall’analisi dei bisogni delle persone che si rivolgono a noi. Cosa ne pensa lei?

Credo che abbia perfettamente ragione. Anche a me piacerebbe vivere in una città dove il verde cresce dalla terra e non scende dai terrazzi. Tutta questa finzione può essere anche spettacolare, ma è pur sempre mera finzione. Dobbiamo ridare agli alberi il loro spazio. Ci crediamo più furbi di loro. Pensiamo di poter colonizzare tutto in spregio degli altri abitanti della terra, esseri umani e non, ma madre natura conosce il fatto suo e sempre più spesso ci urla di cambiare atteggiamento se vogliamo continuare a vivere bene. Lei in un modo o nell’altro sa come sopravvivere e riprendersi ciò che è suo. Non ha bisogno della nostra presenza. Noi non possiamo dire lo stesso. 

Rispose Marta con convinzione mentre prendeva le brochure illustrative poste sulla scrivania. Ringraziò per le informazioni ricevute e andò verso casa ancor più convinta del suo progetto.

Partenza per Stoccolma 10 Agosto 2022.

Linkografia

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