Verde urbano e saggezza innovativa del giardiniere

Un antico proverbio cinese dice che: “Se vuoi essere felice un’ora bevi una coppa di vino. Se vuoi essere felice una giornata, sposati. Se vuoi essere felice tutta la vita, fa’ il  giardiniere”.

Non tutti abbiamo il pollice verde, ma di certo abbiamo sperimentato e provato, passeggiando nel verde, i piccoli momenti di felicità che la natura è in grado di regalare.

Nel 2050, si stima, che la popolazione globale che abiterà le città potrebbe essere il 66% del totale di 9,8 mld di persone. Ciò vuol dire che avremo bisogno di modelli di pianificazione e progettazione urbana più attenti al benessere dei cittadini che tengano conto dei problemi derivanti dal consumo del suolo, dell’esigenze di tutela della biodiversità, del cambiamento climatico e della riqualificazione del verde urbano.

Occorre una programmazione proiettata sul lungo termine e non più ordinaria o diretta alla risoluzione delle sole emergenze.

Il Re dei Re di Persia, nei Racconti dei saggi giardinieri, scritto da Fauliot e Fischmann, disturbato dalla presenza del giardiniere intento a piantare palme da dattero, gli chiese se c’era un’ora ragionevole per curare la terra e quanto tempo avrebbero impiegato le palme a produrre i loro frutti per ripagarlo della sua devozione e generosità.

Il giardiniere, con umiltà, rispose che ci sarebbero voluti vent’anni buoni ed alla domanda del Re se non era da folli seminare nella terra una risposta che sarebbe giunta troppo tardi rispose che le grandi piante di dattero, che oggi li nutrivano, erano state piantate dagli antichi e che lui, oggi, si limitava ad apparecchiare per i loro figli.

Come realizzare un modello di verde urbano capace di guardare al futuro?

Fare il giardiniere è un mestiere che non ammette improvvisazioni, il rapporto è con esseri viventi in continua trasformazione che richiedono di essere monitorati e curati. 

Per attuare una pianificazione strategica del verde urbano in un’ottica di riqualificazione territoriale è necessario fare, preliminarmente, una valutazione del patrimonio pubblico esistente, del contesto e delle risorse presenti sul territorio partendo da un censimento informatizzato delle risorse per poter redigere il Piano del Verde che rappresenta lo “ strumento necessario integrativo della pianificazione urbanistica generale, che stabilisce, in base alle priorità determinate dalle esigenze del territorio, gli obiettivi previsti in termini di miglioramento dei servizi ecosistemici, gli interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano a lungo termine, le risorse economiche da impegnare e le modalità di monitoraggio degli obiettivi raggiunti (previsti dal Piano stesso) e di coinvolgimento delle comunità locali”.

Il D. M. 10 marzo 2020 detta i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde.

I CAM sono elementi importanti  per un approccio strategico di medio-lungo periodo nella gestione del verde da parte degli enti preposti alla cura e manutenzione.

Il Decreto introduce  l’impiego del censimento del verde come “strumento fondamentale per la corretta pianificazione di nuove aree verdi, per la programmazione del servizio di manutenzione del verde, per la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, e per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio verde”

Tale strumento deve essere supportato dalla costituzione di una banca dati di conoscenze e informazioni (geo referenziate), senza la quale risulta difficile predisporre interventi efficaci di pianificazione e gestione del verde urbano.

Per tali motivi le amministrazioni, qualora non ne siano ancora dotate, devono prevedere la realizzazione di un censimento minimo di livello 1 prima di procedere all’affidamento del servizio di gestione e manutenzione. I comuni superiori ai 25.000 abitanti e, a partire dal 2021, anche quelli oltre 15.000 abitanti, hanno anche l’obbligo di censire le alberature.

Il censimento informatizzato delle aree verdi pubbliche consente di catalogare su base Gis (Geographic Information System) i soggetti verdi presenti sul territorio. I diversi elementi vengono individuati e rappresentati geograficamente  insieme ad una serie di dati identificativi e posizionati su una mappa digitalizzata dell’intera area.

Il data base contenente tutte le informazioni consentirà alla pubblica amministrazione di pianificare, programmare e valorizzare con estrema facilità il proprio patrimonio verde.

Riqualificare il verde urbano con saggezza e lungimiranza assicurerà alle città non soltanto bellezza, ma soprattutto una serie di servizi ecosistemici indispensabili per migliorare la vita dei cittadini. 

Linkografia

Criteri Ambientali Minimi per la gestione del verde pubblico

D.M. 10 marzo 2020. Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde

La gestione efficace del verde pubblico

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