Il Digital Twin del verde pubblico

Storicamente le città sono state costruite per accogliere tante persone e con il passare del tempo si sono popolate di veicoli, tappezzate di cemento e vetri lucidi occupando gran parte degli spazi verdi. Secondo l’ONU entro il 2030 ci saranno 43 megalopoli abitate da oltre 10 milioni di residenti ed entro il 2050 il 68% della popolazione mondiale andrà a vivere in aree urbane.

Queste previsioni devono, però, fare i conti con i cambiamenti climatici e con le pandemie che hanno messo in discussione l’intera impalcatura del paesaggio urbano imponendo d’immaginare nuove infrastrutture capaci di garantire non soltanto migliori condizioni di vita ai residenti, ma – in taluni casi – la sopravvivenza delle stesse città.

Molti centri urbani del mondo hanno cominciato questo percorso diventando digitali e trasformando in un’ottica smart le loro strade, i servizi, la viabilità al fine di facilitare e rendere migliore la gestione quotidiana e la vita dei cittadini.

Tuttavia, il principale capitale che è quello naturale e su cui le città dovrebbero fare affidamento per la loro esistenza rischia di essere lasciato indietro dalla rivoluzione digitale. Digitalizzare il verde pubblico è, difatti, il prossimo obiettivo pioneristico per comprendere ed organizzare l’ecosistema urbano al fine di promuovere l’autosufficienza e la resilienza della città e migliorare la gestione e le connessioni ecologiche urbane anche con i diversi sistemi sociali.

Come può la digitalizzazione aiutare a proteggere e far prosperare il capitale naturale delle nostre città? 

Tecnologia e natura possono essere integrate per fornirci dati in tempo reale sul nostro ambiente naturale e sui servizi ecosistemici essenziali.

Il Digital Twin – ossia la riproduzione esatta nel mondo virtuale di un oggetto e/o processo del mondo reale – può dare una risposta alla nostra domanda e garantire l’anzidetta connessione.

La pianificazione e gestione del patrimonio verde urbano è un’attività complessa. Per raggiungere il massimo rendimento estetico e funzionale è necessario fare un’analisi completa con informazioni dettagliate che oggi possono essere acquisite con l’utilizzo del gemello digitale e delle metodologie di georeferenziazione capaci di raccogliere una molteplicità di dati utili (“numeri” ossia entità e “tipo e qualità” del patrimonio naturale) per gestire ed integrare le diverse competenze e problematiche. 

Il digital twin del verde urbano consente di:

  • conoscere lo stato fitosanitario e l’entità del patrimonio verde (superfici delle aree verdi, specie, altezza, diametro del fusto, della chioma, ecc.);
  • progettare e riqualificare il verde urbano esistente o nuove aree verdi;
  • garantire la sicurezza delle persone;
  • informare i cittadini sulle specie arboree presenti e sul loro eventuale potere allergenico;
  • razionalizzare la gestione ordinaria e straordinaria del patrimonio verde pubblico;
  • individuare dal punto di vista economico e contabile tutti gli interventi di gestione, programmazione e manutenzione;
  • verificare la proprietà pubblica o privata delle piante;
  • individuare e tutelare gli alberi monumentali;
  • sensibilizzare i cittadini al rispetto del patrimonio ambientale e del verde pubblico anche attraverso azioni di comunicazione, informazione, didattica e confronto attivo.

La città di Singapore – con il gemello digitale più avanzato al mondo realizzato per prevedere possibili disastri e gestire la città con maggiore efficienza – consapevole della limitatezza delle proprie risorse naturali ha investito oltre che nella digitalizzazione anche nelle cosiddette NBS (Nature Based Solutions) ovvero le soluzioni basate sulla natura, misure con cui ridurre il riscaldamento globale e i suoi effetti sull’ambiente e sulle persone.

In tutta Singapore si trovano muri viventi, zone umide urbane e corridoi verdi per contribuire a stimolare gli investimenti e mitigare la perdita di biodiversità, cambiamenti climatici e altre questioni ambientali.

Le città non sono piattte, ma multidimensionali con spazi e tempi che producono una molteplicità di big data. La simulazione 3D del gemello digitale consente di inserire le singole informazioni prodotte in un preciso contesto urbano per poi essere utilizzate ai fini della corretta pianificazione e gestione dei vari settori, infrastrutture e utilities in cui si articola una città.

LinKografia

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