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Tecnologie egocentriche

‘Prima dell’alba dei tempi c’era Il Cubo. Non sappiamo da dove provenga, sappiamo solo che ha il potere di creare mondi e riempirli di vita’, disse Optmus Prime, il potente leader degli Autobot.

Come nel mondo del film Transformers, dove inizialmente c’era soltanto il Cubo, anche in quello della progettazione e della costruzione urbanistica, edilizia, architettonica, del paesaggio ecc., al principio bastavano i soli piani disegnati a mano.

Poi sono arrivate le tecnologie digitali che hanno innovato il metodo classico di creare, pianificare, progettare aprendo nuove visioni alla creatività dell’espressione artistica e rendendo, nel contempo, più agile la gestione dei progetti.

Dai piani disegnati a mano si è passati alla progettazione assistita dal computer (CAD). Ma anche questa da sola non è stata sufficiente, le rappresentazioni visive non bastavano.

Occorreva anche la condivisione delle informazioni inerenti il progetto di costruzione. 

Così è nato il BIM (Building Information Modeling) che ha segnato l’ingresso a gamba tesa dello sconfinato mondo dei dati e dell’informazione nel settore della progettazione e costruzione.

Il BIM ha sorpassato la funzione di strumento di visualizzazione e si è presentato come un processo intelligente basato su modelli 3D che permettono a tutti gli attori coinvolti (architetti, ingegneri, progettisti, impresa di costruzione, proprietari e gestori dell’immobile) di creare uno schema di dati condiviso. 

Il BIM con generosità ha offerto ai differenti attori coinvolti  tutti gli strumenti per pianificare, progettare, costruire e gestire (per l’intero ciclo di vita) in modo efficiente edifici ed infrastrutture. 

Il BIM sebbene apparentemente giovane, a causa dell’uso limitato che ne hanno fatto finora gli architetti, ha ben 40 anni e si stima che entro il 2027, il valore globale del mercato del software BIM raggiungerà i 15 miliardi di dollari, quasi triplicando rispetto ai 5,2 miliardi di dollari del 2019. 

Ma il BIM non ama lavorare da solo. Ha capito che per realizzare un ottimo progetto occorre che ci sia una squadra. Allora, ha deciso di chiedere la collaborazione alle  Nuvole di punti ed alle tecnologie di acquisizione della realtà  (LIDAR) che hanno la grande capacità di portare la modellazione 3D in contatto con lo spazio fisico con forme più accurate, misurazioni più precise, di creazione e aggiornamenti del BIM.

Altre tecnologie hanno fiutato l’opportunità e si sono fatte avanti per dare il loro contributo.  La realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) hanno bussato alla porta degli architetti ed hanno mostrato il campionario delle loro utilità. 

Con la loro capacità di modificare la percezione del mondo reale, si sono presentate, senza falsa modestia, come tecnologie egocentriche mettendo sulla tavola, già abbondantemente imbandita, il loro gusto più forte: ossia offrire agli architetti un nuovo modo per poter interagire sia con i clienti che con i team di costruzione.

Il rendering più realistico dei progetti, attraverso le immagini generate al computer e la realtà mista consente, difatti, ai clienti di vedere il loro edificio prima ancora che venga materialmente costruito. AR e VR cambiano anche il modo in cui può essere intrapresa la costruzione. I dettagli e le sovrapposizioni del mondo reale ottenibili consentono agli architetti di fare includere maggiori dettagli ed allestimenti.

Poi ha chiesto di entrare in squadra e di offrire il suo contributo anche l’Internet of Things (IoT). Meno presuntuoso delle realtà mutate si è presentato come  ‘il termine collettivo per tutti i dispositivi o oggetti connessi a Internet’. 

Dispositivi intelligenti che vogliono far parte della nostra vita quotidiana in grado di raccogliere dati ed informazioni del mondo reale.

L’ IoT, ha fatto capire agli architetti, la sua importante funzione: una risorsa di dati che possono essere inseriti ed utilizzati per aggiornare continuamente e per monitorare, in tempo reale (nei flussi di lavoro in stile BIM e scan-to-BIM) progetti e siti di costruzione dall’inizio del progetto e durante tutto il suo ciclo di vita. 

Dati ed informazioni definiscono, dunque, anche nel campo della progettazione, l’innovazione digitale. Il BIM accarezza la condivisione e l’archiviazione di dati, la realtà virtuale e quella aumentata esternano le informazioni, mentre le nuvole di punti e l’IoT aiutano a reperire le informazioni.  

Si sa che che l’innovazione digitale è un processo in continua evoluzione, un flusso di acqua sorgiva continuo. 

Ma l’architettura diventerà sempre più digitale?

Probabilmente sì, l’architetto diventerà un web architect, esperto non soltanto di architettura ma anche d’informatica. Sarà una figura che dovrà saper coordinare il mondo reale, fatto delle esigenze dei committenti e delle imprese e il mondo dell’informazione che chiederà sempre di più una progettazione multidimensionale.

La rivoluzione digitale che sta avvenendo in questi decenni cambierà probabilmente l’intera architettura che sarà sempre più digital.

Non a caso nella classifica dei 25 lavori più richiesti nel 2022 secondo LinkedIn al terzo posto c’è il Cloud architect.

Diverse migliaia di anni fa, il pianeta Cybertron fu consumato da una guerra civile tra le due fazioni di Transformer: gli Autobot, guidati da Optimus Prime, che combattevano per la pace e la giustizia e i Decepticon, guidati da Megatron, che invece combattevano per la tirannia.

L’oggetto della guerra era il possesso dell’AllSpark, un manufatto mistico in grado di creare mondi e la vita su di essi. To be continued … 

Questo nel film Transformers, nella realtà il digital farà immaginare manufatti che saranno creati con nuovi modi di progettazione e costruzione. Probabilmente nei prossimi anni si eseguiranno lavorazioni che, oggi, noi non riusciamo neppure ad immaginare e le nuove tecnologie saranno  i cavalli portanti di queste trasformazioni non soltanto strutturali, ma anche sociali.

Linkografia

Cos’è il CAD

Il BIM come strumento collaborativo nel real estate

Internet of Things IoT: cos’è e come rivoluzionerà prodotti e servizi

Realtà aumentata e Realtà virtuale 

La classifica dei 25 lavori più richiesti nel 2022 secondo LinkedIn

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