Il BIM come strumento collaborativo nel real estate

La riqualificazione territoriale ed immobiliare dal punto di vista urbano, ambientale e sociale è caratterizzata, negli ultimi tempi, da un’innovazione profonda rispetto al modo classico di intendere e di operare nella costruzione, ristrutturazione e vendita, accostandosi sempre di più all’innovazione tecnologica.

Nel futuro molto prossimo abiteremo in smart building e smart city . Il mondo delle costruzioni, che intelligentemente non ha intenzione di salire sull’ultimo treno, vuole arrivare in tempo alla prima fermata. Sa bene che bisogna scegliere il vagone che contiene tutte le informazioni condivisibili e che i big data sono diventati i nuovi pilastri degli edifici.

Per l’arch. Antonio Stragapede, co-fondatore del CFE Centro di Fisica Edile: “ la nostra visione di casa del futuro è rappresentata da edifici intesi come big data, un patrimonio immenso di informazioni … il cambiamento parte da un nuovo modo di comunicare e interfacciarsi con il potenziale acquirente, partendo da una piattaforma che rappresenti un enorme contenitore di informazioni sull’abitare sostenibile, per informare e formare l’utente su di noi e le nostre costruzioni, fino ad arrivare ad un vero e proprio viaggio esperienziale, una customer experience con cui il cliente, attraverso un normale device, comodamente da casa, potrà visionare in realtà aumentata le abitazioni di prossima realizzazione e interagire con il costruttore”. 

C’è uno strumento BIM (Building Information Modeling), dal nome divertente che rimanda ad un lontano programma per bambini, capace di mettere in un’unica rete tutti i livelli di informazione di un immobile, facendo da mediatore fra i vari attori interessati al processo di costruzione di un edificio: progettista, direttore dei lavori, impiantista, venditore ed utilizzatore finale. 

BIM, cos’è?

Il BIM, modello di informazioni di un edificio, è metaforicamente il certificato storico dell’intero processo costruttivo di un immobile.

Il BIM è una rappresentazione digitale che consente di scambiare i dati,  le informazioni fisiche, grafiche e tecniche contenuti nel modello progettuale di partenza di una costruzione tra diverse piattaforme software e applicativi durante l’intero ciclo di vita della costruzione: ideazione, progettazione, gestione e manutenzione, dismissione.

Grazie al BIM, dunque, è possibile ricreare un modello virtuale e dinamico di un edificio e visualizzare ogni elemento della progettazione (armature, travi, pilastri, muri, finestre, impiantistica, materiali, sicurezza ecc.). Ad ogni variazione del modello corrisponde una variazione automatica di tutti gli elaborati del progetto. In tal modo è annullata ogni possibilità di contrasto ed è possibile anche determinare automaticamente il nuovo computo metrico ed il costo del progetto.

Con il BIM è possibile realizzare anche rendering fotorealistici di architettura in tempo reale, simulando le varie condizioni del ciclo di vita dell’immobile che diventano sempre disponibili ed aggiornabili costantemente.

BIM, i vantaggi

Quante volte abbiamo sentito dire che le case andrebbero costruite due volte? La casa ideata dal solo progettista sembra perfetta, ma quando cominciamo ad abitarla ci rendiamo conto che tante cose strutturalmente non funzionano e che bisognerebbe rifarla nuovamente. 

Il BIM nasce con il preciso scopo di favorire la collaborazione tra i vari attori coinvolti, lo scambio e l’integrazione dei vari processi.

Il modello tridimensionale contiene informazioni riguardanti dimensioni, materiale, aspetto, caratteristiche tecniche dell’edificio che vengono conservate e scambiate con gli altri attori ed altre piattaforme informatiche.

Il BIM diventa un nuovo modello di progettazione collaborativo che consente di integrare in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture. Per questo può essere utilizzato dai vari attori coinvolti:  ingegneri, architetti, costruttori, impiantisti, real estate, ecc.

La metodologia BIM ha il vantaggio di ridurre i tempi di costruzione e degli errori, consentendo ai diversi professionisti di confrontarsi ed utilizzare le informazioni di cui necessitano su una piattaforma condivisa. Questo sistema consente anche di razionalizzare i processi, di ottimizzare le soluzioni e ridurre i costi. Difatti, l’utilizzo del solo BIM non rende più necessario usare più software per lo stesso progetto e sostenere i relativi costi, potendo intervenire su una sola piattaforma.

Il settore delle costruzioni nel Regno Unito, in Australia e negli Emirati Arabi Uniti sta adottando sempre più il BIM per progetti complessi e su larga scala sia per edifici che per strutture infrastrutturali.

In Italia, il DM 560/2017 attuativo del Codice Appalti (D.lgs 50/2016), ha previsto un avvio progressivo dell’obbligo di utilizzo del BIM per la razionalizzazione delle attività di progettazione e delle verifiche. 

Il BIM diventa, inoltre, protagonista degli appalti relativi alle opere finanziate dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal Fondo complementare (PNC). Il Decreto Semplificazioni (DL 77/2021) ha, difatti, introdotto premialità per chi utilizza metodi e strumenti elettronici nella progettazione che saranno definite con un decreto del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Il dubbio se utilizzare o meno la metodologia BIM può essere risolto dalla risposta ovvia alla domanda di Koan Zen : “Qual è il suono di una sola mano che applaude?”. 

Linkografia

Smart City e smart Land: definizione e caratteristiche 

BIM: a cosa serve e chi lo userà

Ecco il testo del decreto BIM: come cambia l’Italia delle costruzioni

Le Case Pettegole: la prima location intelligence platform delle case e dei territori rurali italiani

La metodologia delle 3R: Rilevare, rigenerare e rivendere.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

BIM, una nuova tappa nella digitalizzazione della Pubblica amministrazione

Condividi / Share