Giorni fa ho visto […] un’onda chiamata Covid e che sommergeva le persone, e dietro quell’onda ce n’era un’altra, l’onda del cambiamento climatico che sta arrivando e che impatterà su tutti noi. E ancora, dietro questa, un’altra, quella della distruzione biologica, la perdita della biodiversità sul nostro pianeta. Dietro quest’ultima, c’è l’onda della migrazione di massa dall’Africa all’Europa, alla quale in Italia state assistendo. Queste sono le sfide più importanti che abbiamo di fronte.
Queste parole sono di Jack Dangermond, il genio della ‘scienza del dove’ presidente della Fondazione ESRI.
Ma chi è Jack Dangermond?
Jack Dangermond, ingegnere ambientale, padre incontrastato dei sistemi di informazione geografica (GIS), nel 1969 insieme alla moglie Laura Dangermond Preserve fondano l’Istituto di ricerca sui sistemi ambientali (Esri). Inizialmente Esri conduceva studi sull’uso del suolo e sull’ambiente, ma il software sviluppato a tale scopo si è evoluto in un prodotto software GIS, ArcGis, per la gestione e l’analisi delle informazioni geografiche, il più venduto al mondo.
Jack Dangermond è il padre fondatore di quella che lui stesso ha definito la “Science of Where”, la “Scienza del Dove”, che ha come precisa finalità quella di essere la guida della trasformazione digitale.
Jack Dangermond ha capito per primo, mentre studiava all’Università di Harvard, il paesaggio terrestre, e che l’analisi geografica poteva essere eseguita molto più rapidamente ed in maniera più accurata utilizzando le tecnologie informatiche.
Ma soprattutto intuì l’enorme valore che si può estrarre dai dati geografici che provengono dalle varie fonti e la loro potente capacità di riuscire ad avere un profondo impatto sul mondo, grazie alla loro abilità di poter cambiare l’approccio all’architettura del paesaggio, alla pianificazione ambientale ed umana in termini di sostenibilità per rendere le nostre vite infinitamente più semplici e sicure.
La geografia digitale, con i suoi modelli, informazioni e misurazioni, consente la conoscenza e la visualizzazione, contestuale, di tutte le informazioni relative al territorio, all’ambiente, alla popolazione, ecc, e di raccontare storie basate su reti e relazioni digitali collegate tra di loro. La sua grande forza è quella di riuscire a tenere insieme tutti questi dati e di farli interconnettere attraverso la potente tecnologia GIS che dà loro la vita.
L’uso efficace di GIS consente a tutti i soggetti, sia pubblici che privati, di poter pianificare, progettare, costruire tutte le infrastrutture necessarie con un notevole risparmio di tempo e risorse economiche, garantendo, nel contempo, un impatto responsabile sull’ambiente naturale, un uso migliore delle risorse sostenibili del pianeta, indispensabili per la crescita della popolazione e città più resilienti.
Oggi, la leadership e la visione di Jack Dangermond stimolano la continua innovazione delle tecnologie GIS che consentono alle persone di prendere decisioni intelligenti e lungimiranti per migliorare la qualità della vita ovunque. Esri supporta molte comunità globali che utilizzano GIS per aumentare l’alfabetizzazione spaziale, proteggere l’ambiente e assistere nella risposta ai disastri, rendendo il nostro mondo un posto migliore.
Le piattaforme della Esri hanno mostrato al mondo la spaventosa e notevole avanzata del Covid-19, elaborata dagli ingegneri della Johns Hopkins University sui dati dei contagiati e dei decessi nel mondo, certificati dall’OMS. Nella mappa geografica dell’Esri è possibile identificare i casi ed i numeri dei contagi, indicati con pallini rossi. Più grandi sono i pallini, maggiore è la concentrazione delle vittime del contagio. Con una pressione del dito sulla mappa si accede ai singoli casi che possono essere approfonditi dettagliatamente dalla regione alla singola città.
E’ del 19 maggio la notizia che Jack Dangermond è stato insignito della medaglia “Planet and Humanity Medal 2021”, conferita dall’ International Geographical Union (IGU), un’associazione di categoria internazionale non governativa dedita alla promozione e allo sviluppo della disciplina della geografia attraverso l’avvio e il coordinamento di iniziative di ricerca e a sfondo educativo a livello globale.
Il riconoscimento rende omaggio alle persone che si sono distinte per il loro eccezionale contributo alla pace, al benessere o alla sostenibilità.
Dangermond ha dichiarato che: “In Esri, crediamo che la geografia sia al centro di un futuro più resiliente e sostenibile”.
Jack Dangermond può essere considerato, a ragione, un genio a cavallo fra 20’ e 21’ secolo ed è possibile affermare che con GIS lui rappresenta i vasi sanguigni di un corpo su cui altri hanno potuto innestare e inventare altre componenti e parti.
Senza Dangermond le Tesla di Musk non potrebbero fare nemmeno un metro, così come Google Maps non ci guiderebbe da nessuna parte, né tanto meno gli smartphone di Steve Jobs darebbero alcuna informazione esatta.
Linkografia
Fondazione ESRI, Jack Dangermond illustra il potere della geo-intelligenza