Intelligenza artificiale e intelligenza emozionale

Circa l’84% delle persone sta utilizzando l’Intelligenza Artificiale da circa 10 anni in azioni quotidiane che hanno a che fare con informazioni e solamente il 34% riesce a riconoscere che lo sta facendo.

Se sto prenotando un biglietto aereo e mentre lo faccio mi vengono indicate soluzioni mirate di alloggi e mezzi di spostamento nel luogo in cui arriverò con chi ho a che fare, con delle persone o degli algoritmi che predicono e imparano da comportamenti di dati pregressi?

Una tecnologia diventa eccellente quando, secondo la versione degli integrati, ovvero di coloro che credono ciecamente nel progresso tecnologico tout court, tende verso l’autonomia e la sparizione. Quando cioè prende decisioni senza farti perdere tempo in ulteriori istruzioni e informazioni da inserire e quando tende ad andare sottopelle, cioè ad essere meno invadente possibile.

Gli apocalittici, di controparte, suggeriscono che queste due siano le più pericolose qualità dell’avanzamento tecnologico: autonomia e invisibilità.

Nel mezzo ci sono le domande pressanti rispetto ad una delle più importanti invenzioni degli ultimi due secoli: l’Intelligenza Artificiale.

Il suo fascino, la sua dinamica, è davvero irresistibile anche per i più ostici e bucolici.

Sapere che un’insieme di tecnologie impari a scrivere un testo assomigliando a ciò che avremmo potuto scrivere noi è affascinante e allo stesso tempo terrificante.

Sapere che un banale frammento video di 1 minuto, possa essere scritto, girato, prodotto, lanciato, commentato, recensito e discusso da un insieme di macchine intelligenti dovrebbe darci da pensare però, o no?

E qui le cose cominciano a complicarsi.

Sapere che un’intelligenza artificiale ricostruisca la nostra biografia attraverso un sistemo complesso di riconoscimenti multipli e stratificati di informazioni temporali e che a quei dati aggiunga una propria elaborazione prospettica realistica di ciò che noi potremmo compartare per il nostro vicinato e non, nel bene e nel male,  potrebbe essere un pensiero non affatto piacevole.

Ma in quell’analisi prospettica di noi, la macchina, l’intelligenza artificiale, considera la sfumatura di nostalgia, di dolore o di speranza che ci provoca sapere di essere stati, un tempo, dei poeti romantici o maledetti o che che tendenzialmente, anche se siamo dei super manager, vorremmo diventarlo?

Sono domande che la prendono alla larga per non cadere nel tritapensiero di notizie che si rincorrono e che cercano di ora in ora di tirare in ballo gli integrati (liberate l’AI per favore perché ne va della democrazia!) e gli apocalittici (tenete duro, non liberatela l’AI, ucciderà l’umanità).

L’Intelligenza Artificiale sarà mai in grado di diventare Intelligenza Emozionale?

Con le giuste informazioni potrebbe comprendere le emozioni e replicarle sulla base di apprendimenti di dati neurolinguistici.

Quali e quanti sono coloro che grazie all’AI si salveranno la vita?

Quali e quanti saranno coloro che perderanno la vita, la libertà, la propria identità, attraverso una mancanza di emozione complessa non appresa da una tecnologia che ha ‘deciso’ in autonomia di intervenire in un’azione specifica?

Se lavori con le informazioni, i testi e i dati, come me, perderai il lavoro o vedrai perdere posti di lavoro come il tuo nei prossimi 10 anni?

Qui la risposta è apparentemente assai semplice: sì.

Anche se sono disposto a scommettere che molti di noi diranno ‘no’ e cominceranno a tentare di spiegare perché.

Ma allora noi che non sediamo nella stanza dei bottoni, noi che non sappremmo dire perché Internet è diverso dal Web, ma li usiamo entrambi per lavoro.

Noi che stiamo scrivendo su un blog e da anni inseguiamo la visibilità di motori di ricerca i cui algoritmi sono ben invisibili.

Noi che abbiamo un’opinione su tutto, ma non sappiamo se è veramente la nostra oppure se è stata ben organizzata da milioni di altre opinioni alla cui origine risiede una notizia scritta da un’Intelligenza Artificiale.

Noi insomma qui, carne e ossa e anima e sentimenti, noi che peso abbiamo in tutto questo?

Linkografia

L’intelligenza artificiale applicata al sentiment analysis geografico | Geolander.it

Digital Twin: la madre visiva dell’intelligenza artificiale | Geolander.it

Intelligenza Artificiale e Geomatica: fra Machine Learning e Deep Learning | Geolander.it

Il quoziente intellettivo dell’intelligenza artificiale | Geolander.it

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