Il 2023 è stato l’anno con il più elevato numero di eventi ambientali estremi causati dalla crisi climatica.
Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente gli episodi sono stati 378, con miliardi di danni e la morte di 31 persone.
L’Italia del Nord è stata la più colpita con 210 eventi metereologici estremi, seguita dal Centro con 98 e i 70 del Sud. In maniera esponenziale, rispetto al 2022 sono aumentati del 170% le alluvioni e le esondazioni fluviali, le frane da piogge intense hanno registrato un aumento del 64%, mentre le mareggiate oltre il 44% e gli allagamenti un +12,4%, i danni da grandinate oltre il 34,5%.
Dall’inizio del 2023 al 27 luglio è andato in fumo l’equivalente di oltre 73.408 campi da calcio, dal 25 al 27 luglio, in soli tre giorni, sono bruciati 31.078 ettari di vegetazione.
Nelle città la temperatura è aumentata del 150% e le previsioni per la prossima Estate non sembrano essere molto positive, si prevede un trimestre estivo da record con ondate di caldo che potranno toccare punte massime oltre i 40°C.
I cambiamenti climatici
hanno mostrato la loro forza e potenza più violenta ed impressionante nelle città e nelle aree fortemente antropizzate.
Precipitazioni intense e improvvise, che hanno causato allegamenti e danni, si sono alternati a temperature intense che hanno messo a rischio la salute delle persone. Secondo uno studio di Nature Medicine lo scorso anno in Europa sono morte per il calore oltre 61mila persone di cui oltre 18mila in Italia.
Ma non solo pericolo per la salute. Temperature alte significa anche siccità, riduzione di risorse idriche, pericolo d’incendi e diffusione di nuove malattie.
I cambiamenti climatici stanno, ormai, alterando gli ecosistemi urbani, con effetti negativi anche sulla vegetazione, la fauna selvatica e la biodiversità.
E’ obbligatorio e necessario, senza continuare a nascondere la testa sotto la sabbia, che sono necessarie nuove azioni di gestione e pianificazione del territorio per preservare e proteggere le città.
Il Digital Twin
o gemello digitale offre soluzioni innovative per la simulazione e l’analisi dei contesti urbani anche al fine di prevenire e arginare gli eventi catastrofici legati al clima.
Questo metodo, che consiste nella creazione di una replica digitale delle città o di uno o più dei suoi elementi, permette di raccogliere dati dettagliati sulla topografia della città e di ogni altro elemento che, influenzato dal clima, si riverbera negativamente sul funzionamento della città: drenaggio delle acque piovane (caditoie e tombini), vegetazione urbana, aree di distribuzione della popolazione, infrastrutture.
Il gemello digitale, attraverso i dati rilevati e raccolti, può aiutare a capire preventivamente come le condizioni meteorologiche estreme (che non sono più un evento imprevedibile e fortuito!) potrebbero influenzare la città e identificare già le aree più esposte al rischio e valutare in anticipo l’impatto potenziale sulle infrastrutture e sulla popolazione per mitigare o annullare gli effetti di alluvioni o ondate di calore.
Così, ad esempio, si potrebbe programmare un’adeguata pulizia o potenziamento dei sistemi di drenaggio dell’acqua, manutenere e creare nuovi spazi verdi per ridurre il fenomeno dell’isola di calore urbano, implementare piani di emergenza.
In conclusione, il Digital Twin non risolverà, naturalmente, da solo il problema del cambiamento climatico, ma sicuramente questa tecnologia e la sua continua evoluzione rappresenta e rappresenterà una frontiera promettente per dare, attraverso la mappatura e l’analisi dei dati, previsioni e comprensioni affinché si possano adottare misure per prevenire e/o mitigare gli scenari più nefasti.
Linkografia
La città saggia | Geolander.it
Fare e disfare i luoghi: storie di displacement e placemaking | Geolander.it
Bibliografia
Digital Twin Technology for Smart Cities and Disaster Management, Journal of Geospatial Information Technology.
The Role of Digital Twins in Climate Change Resilience, Climate Change Science Institute.
Advancements in Remote Sensing for Disaster Management, International Journal of Remote Sensing Applications.
Credits
Foto di Bernd 📷 Dittrich su Unsplash
Foto di Dan Meyers su Unsplash