Nuovi modi di abitare: i trend dei prossimi 10 anni

Il prossimo futuro sarà caratterizzato da una pianificazione integrata che vedrà le città meno urbanizzate ed i piccoli paesi sempre più protagonisti.

Riuscire a trovare il giusto equilibrio all’interno di una dimensione spazio-tempo in cui l’uomo possa vivere e lavorare è un tema che appassiona esperti e comuni cittadini da un bel pò di tempo.

L’inquinamento, il surriscaldamento terrestre, la caoticità della città e da ultimo il Covid hanno, con drammatica urgenza, fatto emergere il bisogno impellente di cambiare modi di vivere e di abitare.

La maggior parte delle persone, durante la pandemia da Covid, ha sognato di avere a disposizione ampi spazi, di poter aprire un balcone, di sedersi fuori in giardino, di affacciarsi ad una finestra con vista panoramica, di  camminare e rispettare la regola di non spingersi oltre  i “200 mt” dalla propria abitazione in una via immersa nel verde, nel silenzio e respirando aria pulita.

Grazie allo smart working in molti sono stati fortunati potendo optare tra la fuga dalla città e l’isolamento in uno dei tanti piccoli paesi affetti da un’altra malattia, altrettanto dolorosa, che è quella dello spopolamento.

Risultato di questo processo di “fuga” e conseguente disurbanizzazione è stato il boom nella compravendita di residenze in campagna.

Secondo un’analisi condotta da Coldwell Banker Italy, rispetto ai primi mesi del 2020, la richiesta di villette o case immerse nel verde è cresciuta mediamente del 29 per cento in tutto il Paese. 

Per gli investitori, la tendenza alla de-urbanizzazione rappresenta un promettente driver di crescita per i rendimenti degli investimenti … cresce la domanda di abitazioni di nuova costruzione fuori città … ” ha commentato Henk Grootveld, Head of  Trends Investing.

Le analisi di LOIM (Lombard Odier Investment Managers) dicono che i baby boomer “benestanti” saranno tra i primi cittadini a fare i bagagli, seguiti da millennials e famiglie giovani che hanno l’opzione dello smart working.

Difficilmente l’esodo invertirà il suo corso a breve: ad alimentarlo sono trend di lungo periodo come l’invecchiamento demografico, la Zoom economy e lo spettro del virus, il surriscaldamento globale.

Il prossimo futuro sarà caratterizzato da una pianificazione integrata che vedrà, quindi, le città meno urbanizzate e certamente più ecologiche.

Mentre i centri minori, borghi ed aree rurali, vista la forte richiesta dovranno attrezzarsi e riuscire a fornire ai nuovi abitanti servizi efficienti con l’aiuto della tecnologia ed un’attenta riqualificazione digitale del territorio.

In molti, pertanto, potranno essere, se lo vorranno, protagonisti del cambiamento in atto e contribuire a scrivere i nuovi modi dell’abitare.

case da abitare

C’è voglia di tornare a vivere in una comunità che abbia valori autentici ed all’interno di un contesto poco “artificiale”, molto “naturale”, ma anche molto “funzionale”.

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