Perché la più importante Conferenza sulle tecnologie GIS si è aperta con l’arte e con uno storico dell’arte?
Forse per scardinare e travalicare discipline e concezioni verticali ormai del tutto obsolete per comprendere, conoscere e abitare il mondo.
Ha avuto ragione Emilio Misuriello ad insistere nell’apertura della convention annuale con il concetto di Barocco come metaverso, illustrato dallo storico Claudio Strinati nel suo intervento.
Ciò che è apparentemente ardito, infatti, può facilmente essere così esplicitato: il Barocco non è stata una corrente artistica ideologica, ma è stata una realtà intellettuale, logica e metafisica che ha contribuito a costruire una nuova visione dell’urbanistica della città.
Il concetto di Barocco come arte ampollosa è stato ampiamente superato a partire da Heinrich Wölfflin, storico dell’arte, che alla fine del XIX secolo definì questa ‘realtà’ come l’avvio dell’apertura dell’estetica e l’etica verso la scienza e viceversa.
L’età barocca costruì, in sostanza, la nuova concezione della città organizzando i suoi spazi come struttura comunicativa. La città, le sue vie, la posizione delle sue strutture, come gli obelischi, ad esempio, erano elementi di comunicazione fondamentali e servivano ad orientare direzioni e linguaggi.
Con un salto temporale di circa quattro secoli oggi le città, i territori, le loro bellezze e le loro difficoltà, si ripresentano, in questa epocale sfida di sostenibilità, come laboratori transdisciplinari in cui far convergere prospettive talora persino dissonanti: l’arte e la scienza del dove, la tecnologia e la bottega umanista, la filosofia, l’estetica e l’etica.
Nel mondo attuale dove i cambiamenti sono velocissimi ed altrettanto veloci e nuove sono le crisi ed i problemi da affrontare diventa decisivo un approccio di soluzione che non sia più a colonne separate, ma investa con “capacità di inventare, libertà di immaginazione e di sperimentazione” più saperi, come scrive Elena Granata nel suo libro Placemaker, gli inventori dei luoghi che abiteremo.
L’approccio alle soluzioni non dev’essere più rigido e settoriale, ma multidisciplinare, ibrido e aperto.
Ed allora ben venga una Conferenza, come quella di Esri 2023, dove partendo dall’arte si sono unite, ibridandosi, tecnologie, discipline e soluzioni legate alla gestione ed alla sicurezza del territorio che passa attraverso i dati.
Dati geografici che diventano lo strumento di approccio alla soluzione dei problemi, ma non con una visione asettica e scientifica, ma olistica, ovvero che tiene conto della sostenibilità e della cultura per suggerire gli strumenti migliori per indirizzare il futuro dell’esistenza umana.
Soltanto avendo questa visione è stato possibile immaginare il premio “Smart Cultural Heritage 2023” assegnato al Comune di Genova per il progetto “Cultural Heritage Cimitero Monumentale di Staglieno Città di Genova“ che ha unito attraverso il Digital Twin il bisogno concreto di gestione del cimitero con la promozione e valorizzazione della sua bellezza architettonica, riconosciuta in tutto il mondo, diventando, nel contempo, anche esempio di innovazione tecnologica con l’unione della nuvola di punti alla realtà virtuale.
Ed ancora, una Conferenza attenta alla sostenibilità ed alle future generazioni ha conferito il premio al progetto “Geobservatory 2023” assegnato a Donatella Marino per la StoryMap Turismo sostenibile: un modo per sensibilizzare e crescere le nuove generazioni, dove una mamma attraverso il GIS, nel periodo più oscuro degli ultimi anni, la pandemia da Covid, ha tracciato e mappato, accompagnata dal suo fedele Sancho Panza, suo figlio, e con animo “donchisciottestesco” il percorso per un turismo sostenibile rispettoso della terra e dei bambini di domani.
Ed ancora il premio “Smart Infrastructure 2023” assegnato a Veneto Strade per il progetto “Il Digital Twin a servizio delle infrastrutture stradali di Regione del Veneto” e il premio “Smart Communities 2023” conferito al Comune di Perugia per il progetto “Comune di Perugia – Nuovo Sistema Informativo Territoriale”.
Dalla Conferenza è chiaramente emerso che l’innovazione si sedimenta laddove si è disposti ad allargare lo sguardo verso tutto ciò che rappresenta ogni aspetto culturale e scientifico del vivere umano.
A tal proposito Giovanni Manta ha sottolineato la necessità di operare attraverso una visione che comprenda tecnologia, cultura e metodo ovvero una pratica integrata che includa geodesign, geomatica e digital twin.
Lo storico Strinati ci ricorda, infine, che: “Arte, Scienza e Tecnologia acquisiscono senso se sono veicoli di comunicazione”.
Linkografia
Conferenza Esri Italia 2023 – GeoDigital Twin per un Futuro Eco-Sostenibile
Conferenza Esri Italia 2023 Premiazioni
Staglieno la Spoon River italiana
Digital Twin: i progetti più innovativi alla Conferenza Esri Italia 2023