Suolo, un orizzonte limitato da tutelare

Ogni strato di suolo è chiamato orizzonte, e l’insieme degli orizzonti è chiamato profilo del suolo. 

Il suolo è uno strato superficiale della crosta terrestre composto da minerali, materia organica, acqua, aria e organismi viventi.

Si forma attraverso un processo noto come pedogenesi, che coinvolge l’azione combinata di fattori fisici, chimici, biologici e climatici su rocce e materiali madre nel corso di un lungo periodo di tempo, spesso migliaia o milioni di anni, a seconda delle condizioni locali e delle caratteristiche geologiche.

L’Italia è il Paese europeo con la maggiore diversità di suoli: 25 diversi tipi di suolo, rispetto ai 30 riconosciuti a livello globale dalla Fao.

Secondo quanto evidenziato dall’Ispra (Istituto Superiore per la Prevenzione e Ricerca Ambientale) in Italia, nell’ultimo anno, è andato perso oltre il 10% di suolo in più rispetto al 2021 (altri 77 km2) in cui la media era di 19 ettari di suolo persi al giorno.

Oltre 1.500 chilometri quadrati di suolo cementificati, ben 5.400 chilometri quadrati occupati dagli edifici.

Osservate speciali tre regioni che detengono il podio del consumo percentuale maggiore rispetto alle superfici totali: Lombardia (12,16%), Veneto(11,88%) e Campania(10,52%) seguite daEmilia-Romagna, Puglia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Liguria, con valori sopra la media nazionale e compresi tra il 7 e il 9%.

Giornata mondiale del suolo

Ogni anno, il 5 dicembre si celebra, in tutto il mondo, la Giornata Mondiale del Suolo. La ricorrenza è stata istituita dalla FAO, la Food and Agricolture Organization, agenzia alimentare dell’ONU, per promuovere l’attenzione sull’importanza che il terreno ha nello sviluppo e nel mantenimento della vita sul nostro pianeta. 

Gli obiettivi di questa giornata, attraverso incontri di sensibilizzazione, sono proprio quelli d’informare, educare i cittadini comuni e richiamare governi e aziende su quanto sia necessaria una gestione sostenibile del suolo e l’attuazione di buone pratiche per la salute degli ecosistemi e per rispettare le risorse che la natura ci offre.

Il suolo fornisce agli esseri umani gli elementi necessari per il loro sostentamento che, di contro, consapevolmente, ormai tendono a sfruttarlo con ogni mezzo fintamente ignari degli effetti che potrebbero derivarne dalla perdita delle sue funzioni. 

Secondo il Wwf: “A livello europeo e italiano abbiamo davvero poco da festeggiare. Senza tutela del suolo si rischia di essere travolti da frane e alluvioni, si perde un importantissimo serbatoio di carbonio e si pregiudica un indispensabile patrimonio di biodiversità, nonché si mette a rischio la nostra sicurezza alimentare. In Italia, le nuove coperture artificiali come edifici, infrastrutture e insediamenti logistici o commerciali fanno perdere al nostro paese 2,4 m2 al secondo”.suoloConsumare suolo vuol dire non soltanto occuparlo artificialmente, ma anche ridurre gli spazi, le aree destinate alla coltivazione.

Ad oggi il 33% dei suoli è degradato, a ogni raccolto i terreni agricoli perdono nutrienti, ben 15 dei 18 elementi chimici fondamentali per la crescita delle piante sono prodotti dal suolo. Per reintegrare quanto è stato consumato e fornire cibo sano è necessario porre in essere attività che non impoveriscano ulteriormente il terreno e siano capaci di sopportare la richiesta di aumento della produzione agricola, che si stima pari al 60%, per poter rispondere entro il 2050 alla domanda alimentare globale.

Ci sarà sempre più bisogno non soltanto di terreno in grado di produrre cibo sano, ma anche di terra da coltivare. 

Nella “Carta per la protezione e la gestione sostenibile del suolo”, originariamente “Carta Europea del Suolo” adottata, nel 1972, dal Consiglio d’Europa, il suolo è una risorsa non rinnovabile, da tutelare in funzione del ruolo determinante per il paesaggio, il patrimonio culturale, l’habitat, e i risvolti ambientali e socioeconomici.

La necessità di tutelare questa risorsa e garantire uno sviluppo rispettoso e sostenibile si è posta già da tempo.

In Italia è dal 2012 che si discute, senza successo concreto, di una legge sul consumo del suolo. Il Wwf Italia ha avanzato la richiesta al Parlamento e Governo di approvare una legge che impedisca le nuove costruzioni in aree rimaste libere, stimolando il recupero di quelle già occupate e degradate.

Nelle sole aree urbane, queste rappresentano oltre 310 km quadrati di edifici non più utilizzati: una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli. 

Il 26 maggio 2023 (A.C. 1179, in discussione dal 3 ottobre 2023 presso la Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) è stato presentato al Parlamento un nuovo disegno di legge, il cui esame è ancora in corso, intitolato “Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e la rigenerazione urbana”.

La concentrazione della popolazione in aree ristrette, le pratiche agricole intensive, la violenza delle attività economiche e delle infrastrutture, gli effetti dei cambiamenti climatici sono tutti elementi che possono alterare la funzionalità del suolo facendolo diventare inutilizzabile o poco vantaggioso l’eventuale recupero. 

La risorsa suolo deve essere, quindi, protetta e utilizzata nel modo idoneo, in relazione alle intrinseche proprietà, affinché possa
continuare a svolgere la sua insostituibile ed efficiente funzione sul pianeta.

Linkografia

Giornata mondiale del suolo

Giornata del Suolo,in Italia persi 2 metri quadri al secondo – Natura – ANSA.it

Panta rei: tutto si trasforma | Geolander.it

Crediti

Foto di Julian Ebert su Unsplash

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