Digital Twin di Gibellina: immagine di un luogo

Gibellina è un Comune della città metropolitana di Trapani in Sicilia. Classificato come “comune sparso” ha circa 3.981 abitanti e una superficie di 47 km² situata in una collina dal profilo irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. I suoi abitanti sono i Gibellinesi.

Il 14 gennaio del 1968 una forte scossa di terremoto (Belice) distrusse completamente il paese che venne, successivamente, ricostruito in un nuovo posto distante circa 11 km dalla Gibellina vecchia e devastata, chiamato oggi Gibellina Nuova.

Per dare un nuovo riscatto morale, sociale ed economico al paese il sindaco Ludovico Corrao pensò di ricorrere all’arte e invitò numerosi artisti chiedendo loro di dare un contributo alla rinascita e riqualificazione della cittadina.

Numerosi artisti risposero all’appello e tra questi l’umbro Alberto Burri, che racconta «Andammo a Gibellina con l’architetto Zanmatti, il quale era stato incaricato dal sindaco di occuparsi della cosa. Quando andai a visitare il posto, in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era pieno di opere. Qui non ci faccio niente di sicuro, dissi subito, andiamo a vedere dove sorgeva il vecchio paese. Era quasi a venti chilometri. Ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento».

Cretti, superfici quadrate o rettangolari ricoperte da crepe che ricordano le terre argillose crepate nei periodi di siccità, sono tra le opere più conosciute di Burri, realizzate dal 1973 al 1976, utilizzando un impasto di materiali che durante la procedura di essiccamento crepa proprio come accade ai terreni argillosi durante i periodi di siccità.

Alberto Burri, tra il 1984 e il 1989, iniziò così, dove sorgeva il paese distrutto, la costruzione del Cretto, blocchi alti circa un metro e sessanta, realizzati con le macerie delle vecchie case. Una ricostruzione simbolica e di cristallizzazione della vecchia Gibellina. Un monumento che, dall’alto appare come una serie di fratture di cemento sul terreno, larghe dai due ai tre metri, che ripercorrono vie e vicoli esattamente nel punto in cui sorgevano, diventando una delle più estese opera d’arte contemporanea di land art al mondo, con una superficie di circa 80 000 metri quadrati.

gibellina

I rilievi geografici per la PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati) realizzati sul territorio da Geolander.it, con la collaborazione di Delisa Srl, sono stati l’occasione per conoscere questa splendida realtà.

Il Comune di Gibellina consapevole del fatto che i dati geografici sono tra le informazioni più utili ed importanti per le pubbliche amministrazioni poiché sono indispensabili per la programmazione e gestione territoriale, per le attività di protezione civile, per l’ottimizzazione dei trasporti, dei percorsi dei mezzi di servizio ed in generale per l’efficiente funzionamento dei servizi pubblici ha deciso di rendere interoperabili, per creare un ecosistema diretto ad incrementare l’efficienza dell’azione amministrativa, i propri dati all’intero della PDND.

Cos’è la PDND?

La Piattaforma Digitale Nazionale Dati, istituita con l’articolo 50-ter, comma 2 del Decreto legislativo 07/03/2005, n. 82, Codice dell’amministrazione digitale, è un progetto previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Obiettivo della Piattaforma è quello di abilitare lo scambio d’informazioni tra gli enti e la pubblica amministrazione favorendo l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche.

Attraverso la PDND si è voluto rendere concreto il principio europeo del “once-only”, cioè l’inserimento di informazioni una sola volta, permettendo così a cittadini e imprese di non dover più fornire i dati che la pubblica amministrazione già possiede per accedere a un servizio.

Tra questi dati ci sono anche quelli geografici.

Le case, gli edifici sono il frutto dell’immaginazione umana. Accanto alla struttura fisica, si nasconde anche una struttura psichica condizionata da diversi elementi: il suo utilizzo e funzione, il messaggio artistico e progettuale, le aspettative degli abitanti.

La trasformazione di uno spazio urbano spesso deve fare i conti con lo shock dell’abitante di perdere il proprio luogo ed i propri punti di riferimento mentale.

La distruzione o l’abbandono forzato di un posto porta con sé il riverbero della cancellazione della memoria del luogo e richiede un processo di accettazione che implica un equilibrio della memoria tra quello che è andato distrutto e quello che ne ha preso il posto.

Gli spazi e la geografia dei luoghi hanno, pertanto, una loro psicologia legata alla memoria delle persone che li hanno abitati. Conoscerne la storia, custodirli e trasmettere il rimbombo dei ricordi e delle emozioni è compito di ognuno di noi.

Linkografia

Utilità del Digital Twin nella gestione amministrativa e territoriale dei piccoli comuni e delle città: rassegna stampa Geolander.it | Geolander.it

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