Sommario
Leonardo da Vinci, nel suo Codice Atlantico, scriveva così: “A riscontro a Bellagio è il Fiumelaccio, il quale cade da alto più che braccia 100 dalla vena donde nasce, a piombo sul lago, con inistimabile strepitio e romore. Questa vena versa solamente ad agosto e settembre“.
Il Fiumelatte, il fiume più breve d’Italia, che appare e scompare come un fantasma e trasforma le sue acque in schiuma bianca.
Pertugi naturali, piccoli fiumi, dolci pendii erbosi, rocce dentate, pareti a picco dal sapore drammatico, sfarzose ville con magnifici parchi, abbelliscono il “Lario” dal nome latino Larius con cui gli antichi facevano riferimento al lago di Como, e gli altri laghi minori (Alserio, Annone, Garlate, Lario, Montorfano, Novate Mezzola, Olginate, Pusiano e Segrino) ognuno con le proprie caratteristiche e bellezze.
L’ Autorità di Bacino del Lario e dei laghi minori, Ente Pubblico non economico, nell’ambito della sua mission di regolamentazione, salvaguardia, valorizzazione e promozione del demanio del lago e di tutte le infrastrutture che insistono sul territorio dei Comuni rivieraschi, ha iniziato un percorso di digitalizzazione dei propri uffici, nonché un processo di gestione e fruizione smart della vita del lago.
Ma con quale strumento si può creare un lago smart?
I rilievi geomatici delle aree dei bacini dei laghi e le mappe digitali consentono di avere una conoscenza dettagliata, al centimetro, di ogni spazio che rientra nella gestione di propria competenza e di creare una banca dati contenente informazioni utili da utilizzare per l’attività di gestione corrente, nonché per programmare la fruizione, la valorizzazione futura del lago con un notevole risparmio di tempo e risorse economiche.
Come possono essere utilizzati i dati georeferenziati del territorio del lago?
Programmazione
- per la realizzazione dei piani di governo del territorio e le relative varianti;
- per la delimitazione del demanio lacuale e delle eventuali proprietà private;
- per la verifica di occupazioni abusive;
- per la realizzazione di progetti orientati allo sviluppo, valorizzazione e riqualificazione delle infrastrutture dei porti esistenti, delle strutture di approdo e di ormeggio;
- per la pianificazione dell’ubicazione dei campi di boa.
Sviluppo
- per preservarne l’importante intero ecosistema
- per facilitare la programmazione e realizzazione di strutture ed impianti per l’erogazione di servizi, ad esempio: postazioni per il rifornimento di energia elettrica, di carburante, acqua potabile;
- per creare servizi di localizzazione d’emergenza;
- per l’installazione della sensoristica funzionale a vari servizi, ad esempio la videosorveglianza;
- per la realizzazione di progetti d’illuminazione pubblica intelligente;
- per la ideazione di applicazioni che aiutano a migliorare la fruibilità dei servizi offerti;
- per la creazione di itinerari turistici georeferenziati.
Servizi
- per facilitare la determinazione della quantificazione dei canoni da pagare per le concessioni, le boe, gli ormeggi, ecc.;
- per facilitare la valutazione delle richieste delle concessioni delle aree lacuali.
Ma a chi è utile una banca dati georeferenziata?
Innanzitutto agli enti preposti alla gestione del territorio lacuale per poter rispondere in maniera innovativa ed efficiente alla propria mission.
I rilievi, infatti, consentono di avere una mole di dati utilissima per programmare velocemente, con uno snellimento delle procedure, tutte le attività di gestione, programmazione e valorizzazione del patrimonio e dei servizi, con un efficace bilanciamento tra costi e ricavi.
Sono utili, inoltre, ai soggetti privati che decidono di attuare progetti di sviluppo, potendo contare su dati certi che consentono di progettare in maniera veloce ed efficiente con un notevole risparmio di tempo.
Sono importanti, infine, per i cittadini che possono contare su risposte certe alle richieste rivolte all’ente gestore del lago e, nel contempo, sono messi in condizione di poter interloquire nei processi decisionali, migliorando e suggerendo soluzioni rispondenti alle loro necessità e bisogni.
Quel ramo de lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte..., viene naturale porsi la domanda: “forse il Manzoni, nella sua narrazione fotografica, aveva già intuito, con lungimiranza, la precisione descrittiva e millimetrica che restituisce il dato georeferenziato?”.
Linkografia
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