Tombini e caditoie: rischio urbano e prevenzione digitale

Il rischio urbano è un fatto certo, dagli incidenti provocati da un tombino sporgente a quello delle caditoie che anziché aiutare il drenaggio delle piogge trasformano pezzi di strada in un lago improvviso. 

Che rapporto c’è fra un incidente causato da un tombino sporgente, l’allagamento di una strada e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione? Apparentemente nulla, ma non è così.

Quando sentiamo parlare di digitalizzazione della PA nel nostro immaginario si materializzano pile di faldoni e documenti che vengono voracemente ingurgitati da un computer per poi essere restituiti in molteplici file.

La digitalizzazione è un processo “corale” che coinvolge i diversi soggetti che partecipano alla realizzazione di uno specifico obiettivo di lavoro ed ha come risultato pratico una potente  diminuzione di costi e tempi in tutte le successive attività di previsione, analisi, monitoraggio e azione. 

Qual è il legame tra tombini, caditoie e digitalizzazione dei servizi?

Tombini e caditoie conquistano la scena e riempiono le pagine dei giornali quando a causa, ad esempio, di un tombino sporgente si è verificato un incidente, oppure quando per la mancata pulizia e manutenzione adeguata, dopo una pioggia leggermente più insistente, le caditoie non sono in grado di assorbire l’acqua e le strade si trasformano in laghi e fiumi.   

L’unica forma di prevenzione talvolta viene fatta da qualche solerte cittadino che involontariamente si imbatte in una situazione di pericolo e con senso civico provvede a segnalare all’autorità competente eventuali ostruzioni delle caditoie o tombini non perfettamente allineati al manto stradale.

L’ Ente preposto dovrà, quindi, prontamente intervenire con un aggravio notevole di costi sia in termini di manutenzione straordinaria che di somme che si troverà a risarcire per i danni arrecati a persone o cose a causa della omessa o mancata manutenzione.

Perché digitalizzare tombini e caditoie?

La digitalizzazione di tombini e caditoie è una strategia importante per migliorare la gestione delle infrastrutture urbane e prevenire problemi legati alla sicurezza, all’ambiente e all’efficienza operativa.

Attraverso la creazione di una mappa digitale 3D il Comune può avere una visione georeferenziata dei tombini e delle caditoie all’interno del proprio territorio, associando a ciascuno informazioni come posizione, tipologia, stato di manutenzione e collegamenti alle reti idriche o fognarie.

La digitalizzazione consente:

  • Monitoraggio continuo e prevenzione di allagamenti

I tombini e le caditoie, soprattutto in città, sono punti critici per il deflusso delle acque piovane. Se ostruiti, possono causare allagamenti. La digitalizzazione consente di monitorare il loro stato per programmare la manutenzione e prevenire problemi, segnalando eventuali intasamenti o accumuli di detriti prima che diventino critici.

  • Riduzione del rischio di crolli o cedimenti

Alcuni tombini sono punti di accesso a strutture sotterranee o reti fognarie. La mancata manutenzione o il degrado possono portare a cedimenti strutturali. Un sistema digitale permette di avere una mappatura dettagliata e segnalare i punti a rischio, prevenendo incidenti.

  • Ottimizzazione della manutenzione

La digitalizzazione fornisce informazioni dettagliate sullo stato di ogni tombino e caditoia, consentendo di pianificare interventi di manutenzione più mirati ed efficaci, riducendo i costi e aumentando l’efficienza.

  • Migliore gestione delle risorse idriche

Con la raccolta di dati in tempo reale è possibile ottimizzare il flusso delle acque piovane e prevenire danni alle infrastrutture idriche. Questo è particolarmente utile durante eventi meteorologici estremi.

Il geomapping 3D del territorio diventa punto di partenza per costruire una banca dati utile per gestire gli elementi del territorio di un Comune con conseguenti benefici non soltanto in termini sicurezza, ma anche di risparmio economico.

E’ vero che sono aumentati fenomeni atmosferici intensi, ma è anche vero che per arginare questi fenomeni è possibile utilizzare quella che Jack Dangermond definisce la ‘geointelligenza’ o la scienza del ‘dove’, ovvero riuscire a comprendere il territorio nelle sue dinamiche individuandone i punti di rischio e intervento in modo coordinato e preciso.

 Linkografia

Alberi, dissesti e pericoli del manto stradale: prevenzione e cura con i rilievi tridimensionali

Responsabilità del Comune per caduta del pedone

Tipologie di danno, caduta accidentale e risarcimento

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