C’era una volta uno scrittore di nome Webster Ford, o almeno così firmava i suoi scritti che uscivano sulla rivista Reedy’s Mirror.
Immaginò e descrisse, in forma di poemi e versi, la vita e la dipartita tragica, comica, ilare, malinconica e schietta di 212 persone che raccontano o fanno raccontare le loro vicende dal luogo di sepoltura, in una piccola cittadina rurale vicina ad un fiume realmente esistito: Spoon River.
Dalla Reedy’s Mirror le storie finiscono in un libro il cui titolo e nome dell’autore restano impressi per sempre nella letteratura mondiale: Spoon River Anthology di Edgar Lee Masters.
Non erano versi quelli nel libro, ma epitaffi.
Il libro uscito nel 1916, venne tradotto e pubblicato in Italia grazie all’impegno di Fernanda Pivano solo nel 1943. Guerre e ideologie ne bloccarono per anni la pubblicazione.
Fernanda Pivano, genovese, tradusse il libro e nel 1971, mentre un altro genovese, Fabrizio De André, portò alcune di quelle storie nell’album ‘Non al denaro non all’amore né al cielo’ tratto e ispirato proprio dal libro che il cantautore, in alcune sue interviste, dichiarava di aver letto quando aveva circa diciotto anni.
Ora c’è un fatto, un fatto geografico, geosofico, per così dire: Fernanda Pivano e Fabrizio De André sono entrambi nati a Genova ed entrambi giacciono ora nella Spoon River italiana ossia la città monumentale di sepoltura del quartiere di Staglieno.
Una cittadina di quasi 330.000 metri quadri.
Lo Spoon River in cui le tante storie e le tante vite, come quelle descritte da Edgar Lee Masters, tradotte da Fernanda e cantate da Fabrizio, partono e arrivano a raccontarci mille mondi, mille vicende.
Forse Fernanda e Fabrizio hanno tradotto, amato e cantato Spoon River perché avevano compreso tutto quel mondo attraverso la Città Monumentale, il Cimitero di Staglieno.
Come in Spoon River la natura, le colline, il fiume e il cammino dei vivi e il silenzio dei morti convivono in questa città accanto a Genova.
I monumenti, le statue, le cappelle, le magnifiche sculture si dipanano in uno straordinario affresco secolare di stili di scultori che in questo cimitero, come nel caso di Lorenzo Orengo, con la Signora delle Noccioline, tomba e statua di Caterina Campodonico, ottengo il loro massimo successo.
Genova ha la sua Spoon River ed è un luogo d’Italia che impressiona e che si apre storia su storia, ad essere apprezzato da visitatori di ogni angolo del mondo.
Ma come ogni nostra bellezza ha bisogno di cura, attenzione, dedizione.
Staglieno, come ogni Cimitero, vive gli anni d’oro, quelli della città marinara e mercantile di Genova che espande i propri confini attraverso il mare e gli anni più bui, quelli delle guerre e degli abbandoni.
A Staglieno la storia è impressa in ogni rivolo. Il visitatore varcando le sue porte si immerge in una città nella città.
Negli ultimi anni il Comune di Genova ha rimesso al centro questa straordinaria Spoon River italiana che accoglie visitatori di ogni età e cultura e per farlo ha voluto sviluppare, attraverso le competenze, i metodi e le tecnologie di Geolander.it:
- Il digital twin ovvero il gemello digitale, la copia digitale perfetta dell’intero Cimitero di Staglieno per cristallizzare ogni suo singolo elemento utile per la protezione, la conservazione, la manutenzione e il restauro delle sue bellezze.
- La Realtà Virtuale via browser ovvero la realizzazione di un costrutto digitale immersivo capace di portare alcune parti di Staglieno ad essere visitabili, senza uso di visori, da qualsiasi parte del mondo attraverso una pagina web.
I risultati di questi lavori coordinati dall’Ufficio Servizi Infomativi Territoriali del Comune saranno presentati a Roma durante la Fiera Esri GeoDigital Twin per un Futuro Eco-Sostenibile
Evento durante il quale verrà consegnato da Esri il premio “Smart Cultural Heritage 2023” al Comune di Genova per il progetto Cultural Heritage Cimitero Monumentale di Staglieno Città di Genova.
L’assegnazione del premio avverrà in una sessione dedicata, prevista per il giorno 10 maggio dalle 18:15 alle 19:00, presso la Sala Massimo dell’Auditorium del Massimo.