Psicologia ambientale e tecnologie innovative

La psicologia ambientale studia l’interazione tra l’uomo e l’ambiente fisico analizzando vicendevolmente sia le modalità con cui le persone vivono e modificano il proprio contesto sia i condizionamenti che l’ambiente esercita sul comportamento e le esperienze degli individui.

La psicologia ambientale nasce, intorno agli anni Cinquanta-Sessanta, inizialmente come psicologia architettonica e ingegneristica interessata in particolar modo ai problemi dell’ambiente “costruito”. Soltanto verso la prima metà degli anni Settanta comincia ad assumere connotazioni differenti interessandosi anche agli aspetti fisico-spaziali ed ecologici dell’esperienza umana.

Decisivo fu il contributo di Kurt Lewin, precursore della psicologia ambientale, che considerando l’ambiente nel suo insieme (realtà e studio scientifico) conferì una prospettiva multidimensionale ed ecologica alla psicologia ambientale.

Oggi, difatti, pur essendo una branca delle scienze psicologiche, si caratterizza per l’approccio multidisciplinare nel rapporto tra ambiente e comportamento umano unendo le prospettive concettuali e metodologiche proprie della psicologia con altre diverse discipline, come l’architettura, l’antropologia, l’urbanistica, la sociologia e la geografia.

La relazione uomo-ambiente, a seconda del tipo di spazio, può assumere forme diverse che vanno dallo spazio privato a quello semi-pubblico, da quello urbano e rurale sino a quello globale.

All’interno di ciascuno spazio la psicologia ambientale studia i diversi elementi tenendo conto del grado di controllo dell’ambiente da parte dell’individuo, della sua identificazione con lo spazio in cui svolge la propria vita e delle relazioni che ha all’interno del suo ambiente.

Da questo studio possono emergere conoscenze che hanno implicazioni interessanti e, oltre a suggerire comportamenti individuali più sostenibili, possono essere utilmente sfruttate per indirizzare le scelte politiche e tutte le altre decisioni inerenti alla progettazione delle aree urbanizzate per creare ambienti più rispondenti al benessere delle persone.

Il digital twin può essere uno strumento di analisi utile alla psicologia ambientale.

Il digital twin o gemello digitale è la riproduzione digitale di un processo e/o prodotto del mondo reale. Questa tecnologia può essere utilizzata sia in funzione predittiva che preventiva per pianificare, prevenire, correggere, migliorare e valorizzare elementi che appartengono al mondo reale.

Nella progettazione e riqualificazione urbana ambientale e sociale il gemello digitale si pone come uno strumento di lavoro utilissimo per la psicologia ambientale.

Attraverso la riproduzione virtuale del contesto urbano è possibile individuare tutti quegli elementi che possono aiutare a trasformare le città e altri contesti in ambienti che siano più rispondenti alle necessità del benessere delle persone: dagli spazi adibiti a verde pubblico, dalla mobilità ai servizi.

I luoghi fisici che abitiamo, secondo la psicologia ambientale, influiscono molto sui comportamenti e in generale sul benessere psico-fisico delle persone.

Si stima che un numero sempre maggiore di persone andrà a vivere nelle città che necessariamente devono essere riorganizzate.

L’interazione tra il concetto di digital twin e psicologia ambientale può rappresentare un connubio avanzato e potente, capace di offrire approcci innovativi per comprendere e migliorare la qualità della vita umana e dell’ambiente circostante.

Il digital twin funge da finestra virtuale che permette di osservare la realtà da prospettive altrimenti inaccessibili.

Plinio il Vecchio sosteneva che “Guardiamo con il cervello, non con gli occhi”. Vedere e guardare sono due termini spesso utilizzati come sinonimi, ma in realtà identificano attività diverse.

Per argomentare sull’affermazione di Plinio il Vecchio potremmo dire che vediamo con gli occhi e guardiamo con il cervello.

Difatti, il termine “vedere” deriva dal latino “videre” e significa “percepire la realtà“. Invece, “guardare” è una parola germanica “wardon” e vuol dire “stare in guardia”, quindi osservare, percepire, andare oltre quello che è la realtà visiva degli occhi.

Il digital twin vede la realtà, mentre la psicologia ambientale consente di guardare la realtà, come influenza e viene influenzata dai comportamenti degli individui.

L’interazione tra tecnologia e psicologia ambientale permette di scandagliare le varie realtà e apre la strada a un approccio avanzato per anticipare, monitorare e perfezionare le sinergie necessarie per accrescere la qualità della condizione umana e di tutti gli esseri viventi.

Linkografia

L’intelligenza artificiale applicata al sentiment analysis geografico

Utilità del Digital Twin nella gestione amministrativa e territoriale dei piccoli comuni e delle città: rassegna stampa Geolander.it | Geolander.it

Condividi / Share