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I Pareto, dalla geologia alla legge 80/20

Nella storia del pensiero italiano esistono legami sottili che uniscono scienza e filosofia, materia e idea.

Il nome Pareto è uno di questi fili invisibili che attraversano l’Ottocento e il primo Novecento, un cognome che lega due protagonisti straordinari del sapere. Lorenzo Pareto, il marchese geologo che diede forma alla scienza della Terra, considerato uno dei padri della moderna geologia e suo nipote Vilfredo Pareto, ingegnere, economista e sociologo che ha lasciato al mondo la celebre legge di Pareto 80/20.

Lorenzo Pareto, il politico che svelò la geologia d’Italia

Nato a Genova nel 1800, Lorenzo Niccolò Pareto fu uomo di scienza, patriota e politico. Discendente di una famiglia nobile, si dedicò con passione allo studio della geologia in un’epoca in cui la Terra rappresentava ancora un grande mistero da interpretare e mappare.

Fu tra i fondatori della Société géologique de France e il primo a raggiungere, dalla cresta sud, la Punta Marguareis, la vetta più alta delle Alpi Liguri. Docente all’Università di Pisa, Pareto è autore di oltre opere fondamentali, tra cui la Descrizione di Genova e del Genovesato nel 1846, riferimenti importanti per la nascita della geologia italiana.

In un periodo in cui la cartografia stava evolvendo da arte descrittiva a scienza di precisione, Pareto ne comprese il potenziale come strumento di conoscenza del territorio. Fin dal Rinascimento, infatti, la rappresentazione della Terra aveva assunto un valore strategico e culturale.

Dalle prime carte nautiche medievali, nate per la navigazione, alle mappe tematiche dell’Ottocento, che iniziarono a descrivere non solo la superficie, ma anche la struttura geologica e morfologica del suolo. Pareto si collocò in questa linea di progresso, come pioniere della cartografia geologica.

La sua carta geologica della Liguria marittima Cenni geologici della Liguria marittima — primo documento a colori di una regione italiana — rese visibile la complessità del paesaggio e delle sue strutture. Accanto a essa, i suoi Libretti di campagna, oggi conservati all’Università di Genova, testimoniano un approccio empirico e rigoroso tra annotazioni, schizzi e osservazioni che univano la curiosità del naturalista alla precisione del cartografo.

La sua produzione scientifica, ampia e articolata, abbraccia la geologia regionale (Veneto, Toscana, Corsica), la stratigrafia e la tettonica, confermando il suo ruolo di studioso poliedrico e precursore della moderna geocartografia.

Ma Pareto non fu soltanto scienziato. Partecipò attivamente ai moti risorgimentali, aderì alla Giovine Italia e divenne Ministro degli Esteri nel primo governo costituzionale di Cesare Balbo. La sua visione univa scienza e libertà, conoscenza e impegno civile.

Morì nel 1865, lasciando un’eredità morale e scientifica duratura. Oggi riposa nel Cimitero Monumentale di Staglieno, a Genova, tra i grandi del Risorgimento e della cultura italiana, un luogo che custodisce la memoria di chi, come Pareto, contribuì a dare forma e significato alla modernità attraverso il sapere e la rappresentazione del mondo.

Vilfredo Pareto e la regola dell’80/20

Vilfredo Federico Damaso Pareto (1848–1923) fu un uomo di straordinaria lucidità e curiosità intellettuale. Discendente di Lorenzo Pareto ne ereditò la sete di conoscenza e l’approccio metodico, ma applicò il suo sguardo scientifico non più alla terra, bensì alla società.

Laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, fu economista, sociologo e pensatore poliedrico, capace di intrecciare numeri e umanità, logica e intuizione.

Nel 1897, analizzando la distribuzione della ricchezza in Italia, Pareto scoprì un modello sorprendente, circa l’80% delle terre era nelle mani del 20% della popolazione. Da questa semplice osservazione empirica nacque quella che sarebbe divenuta la legge di Pareto, conosciuta anche come regola 80/20.

Questa legge, apparentemente aritmetica, nasconde un principio universale di straordinaria potenza. In moltissimi fenomeni, una minoranza di cause produce la maggior parte degli effetti.

In economia, il 20% dei clienti genera l’80% dei ricavi, in azienda, il 20% delle attività porta l’80% dei risultati, nel tempo personale, il 20% degli sforzi determina l’80% dei successi.

La regola 80/20 è dunque una chiave di lettura del mondo, un modo per riconoscere l’asimmetria che governa i sistemi complessi non solo economici, ma anche naturali o sociali.

Pareto non si limitò a descrivere un fenomeno statistico, intuì che la disuguaglianza è una costante strutturale dei sistemi umani e che le società tendono naturalmente a concentrarsi attorno a élite produttive o dominanti.

Le sue riflessioni aprirono nuovi orizzonti alla sociologia moderna, influenzando profondamente pensatori, economisti e studiosi del potere. In lui convivevano il rigore del matematico e la sensibilità del filosofo.

Dietro i numeri si celano sempre emozioni, scelte, desideri e comportamenti.

Due eredità e un solo filo conduttore

Lorenzo e Vilfredo Pareto appartengono a due epoche diverse ma condividono la stessa vocazione di leggere la realtà attraverso le sue strutture profonde. Il primo esplorò la struttura della Terra, il secondo quella della società.

Entrambi, seppure in campi diversi, furono cartografi della complessità, Lorenzo tracciò mappe del paesaggio, rivelando la struttura profonda del territorio, Vilfredo tracciò mappe dei comportamenti umani, svelando la struttura delle relazioni economiche e sociali.

Applicare la regola 80/20 al territorio e al suo studio, prendendo spunto dall’eredità dei Pareto, significa leggere la Terra e la società come due sistemi complessi in cui una parte limitata di elementi produce effetti determinanti sull’insieme.

Osservando oggi il territorio attraverso la lente della legge di Pareto, potremmo trarre alcune considerazioni.

Il 20% del territorio genera l’80% del valore ambientale e culturale. Zone di particolare pregio naturalistico rappresentano una piccola frazione dello spazio complessivo, ma custodiscono la gran parte della biodiversità, della memoria e dell’identità collettiva. La raccolta mirata e l’analisi dei dati essenziali consentono di modellare fedelmente un territorio complesso, evitando dispersioni e ridondanze.

Anche nell’impatto umano, una parte ristretta di superfici urbane o industriali genera la maggior parte delle emissioni, del consumo di suolo e dell’inquinamento. Questa consapevolezza potrebbe guidare oggi politiche di rigenerazione urbana e gestione sostenibile.

Comprenderne il peso relativo significa progettare in modo più consapevole, cercando equilibrio tra sviluppo e conservazione.

Applicare la legge di Pareto al territorio significa riconoscere che non tutti gli elementi hanno lo stesso peso, esistono nodi, aree o processi chiave da cui dipende la stabilità e la qualità dell’insieme.

Lorenzo Pareto, con le sue carte, e Vilfredo Pareto, con le sue formule, ci insegnano entrambi che conoscere significa distinguere l’essenziale dall’accessorio, dare valore a quel 20% che regge l’armonia del tutto.

In questo senso, la regola 80/20 diventa anche una legge dell’equilibrio tra uomo e ambiente, una lezione che unisce i due Pareto in un unico filo, ossia quello della ricerca del principio che governa la complessità del mondo, visibile o invisibile che sia.

Linkografia

Paréto, Lorenzo – Enciclopedia – Treccani

Lorenzo Pareto / Presidenti / Camera dei deputati – Portale storico

Pareto, Vilfredo – Enciclopedia – Treccani

Che cosa è: Principio di Pareto – Comprensione della regola 80/20

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