Ogni tanto, non si sa bene perché e come, ma la tecnologia si mette a fare letteratura, storia, geografia.
Prendi le tecnologie di Geomapping 3D, sistemi Lidar e Laser Scanner, Digital Twin Model, mixali con GIS, CAD, BIM — sigle che indorano il cuore di milioni di ingegneri da diversi anni — e otterrai qualcosa d’incomprensibile all’uomo della strada, ma spesso anche per chi deve amministrare un patrimonio, un territorio, una città, a meno che non arrivi un termine, letterario, appunto, che spiega quasi tutto, ossia Nuvola di Punti.
Una nuvola di punti (Point Cloud) è il cuore enigmatico e concreto da cui prendono vita miriadi di progetti.
Ma come definire una Nuvola di Punti in modo che anche al bar sotto casa qualcuno possa capire di cosa si tratta?
Una nuvola di punti è un insieme organizzato di punti presenti nello spazio, invisibili all’occhio umano, capaci di essere catturati da occhi tecnologici avanzati (tutta la roba tecnologica di cui sopra), ognuno dei quali identificato in una specifica posizione.
Non ci siamo ancora. Ma una nuvola di punti a cosa serve?
Una nuvola di punti costituisce la base per la ricostruzione (quasi fedelissima) della realtà di un oggetto, di una città, di una strada, di un monumento.
Questa riproduzione (quasi fedelissima) della realtà attraverso la nuvola di punti porta ad un’altra evoluzione enigmatica, letteraria e concreta di quel mondo ipertecnologico di cui sopra, ovvero al Gemello Digitale (Digital Twin).
Dalla nuvola di punti può nascere un gemello digitale. Che immagine!
Un gemello digitale riproduce la copia (più fedele possibile) della realtà in modo tale da dare a chi deve governare, gestire, monitorare, ricostruire, comunicare quella ‘realtà’, la possibilità di farlo attraverso quel gemello, quel plastico. Un gemello digitale di una città, di una strada, di una statua, di un dente, di un filo di lana, non cambiano fra loro nella sostanza, ma nella pratica sì.
Perché un gemello digitale di una città, ad esempio, richiede l’applicazione continua di due discipline: la Geomatica e la Geosofia?
La Geomatica è la scienza tecnologica che unisce la conoscenza ingegneristica, informatica, tecnologica per la cattura e la riproduzione di dati territoriali geografici.
La Geosofia, invece, è la disciplina umanistica che interpreta, anche, quei dati geografici, li racconta e li svela in un linguaggio narrativo in grado di far emergere la specifica evoluzione storica, culturale, antropologica di un territorio, di un patrimonio, di una città, di un paese.
Avere un plastico digitale o gemello di una strada, di una città, di un territorio, di un monumento, richiede da un lato competenze, strumenti e sistemi tecnologici di altissimo profilo; dall’altra necessita di un linguaggio, di una grammatica in grado di poter interpretare e raccontare quei dati a chi deve usarli per governare, proteggere e gestire, ma anche ai cittadini e alle persone che vogliono conoscere e saperne di più.
Si tratta, come sempre, di coniugare il rigore scientifico con la capacità di divulgare i suoi risultati in forme comprensibili ai più.
È con questo approccio che in occasione del Convegno ‘Paesaggi Benedettini’ (25-27 Novembre 2025), il Centro di Eccellenza del Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali del Lazio (DTC) svela al pubblico il primo Gemello Digitale di un’Abbazia Benedettina italiana, ovvero la perfetta replica digitale del Sacro Speco di Subiaco.
Una nuvola di punti in un plastico digitale sviluppato con la metodologia innovativa GeoTwinFlow, ideata negli ultimi quattro anni di lavoro da Geolander.it.
GeoTwinFlow
La metodologia del GeoTwinFlow è utile in primis per chi si occupa di governance, monitoraggio e protezione dei patrimoni storici, nonché per i laboratori universitari e di ricerca, per i tecnici, gli esperti e gli studiosi del settore, ma si apre alla narrazione dei dati verso un pubblico ampio poiché permette, a partire da gemello digitale, di creare costrutti narrativi volti a promuovere anche altre forme esperienziali di turismo.
Il GeoTwinFlow non si limita alla visualizzazione; agisce come un hub di gestione ed è in grado di integrare:
- Enormi quantità di dati geografici ultraprecisi (Geodata)
- Gemelli digitali dinamici (Advanced Digital Twins)
- Una narrazione comprensibile (Data Storytelling)
Questo lo rende uno strumento indispensabile per il monitoraggio e la protezione strutturale, per la ricerca accademica e per una valorizzazione turistica evoluta.
È un esempio di come la sinergia fra Geomatica e Geosofia possa portare a veri e propri “caveau” dei patrimoni storici e allo stesso tempo alla capacità di narrare e far amare luoghi sacri e storici in modo davvero inedito.
