Il Canone Unico Patrimoniale (CUP), istituito dalla Legge n. 160/2019 ed entrato in vigore nel 2021, ha unificato in un’unica disciplina le diverse forme di prelievo relative alle occupazioni di suolo pubblico, alla diffusione di messaggi pubblicitari e, nei Comuni, alle aree destinate a mercati.
Il CUP ha sostituito i precedenti tributi semplificando il quadro fiscale e amministrativo, ma la sua portata va ben oltre la semplificazione contabile, il canone è diventato un vero strumento di governo del territorio, capace di connettere entrate, pianificazione urbana, mobilità e qualità dello spazio pubblico.
Da semplice “cassa” per la riscossione, il CUP si è trasformato nel cruscotto operativo con cui i Comuni possono orientare comportamenti, tutelare la fruizione collettiva e perseguire obiettivi misurabili di ordine urbano, accessibilità e sostenibilità.
Il CUP come leva di governo
Dal 2025 la normativa specifica che ogni variazione del gettito derivante dalle tariffe deve seguire criteri di ragionevolezza e gradualità, in funzione dell’impatto urbanistico e ambientale delle occupazioni e delle installazioni pubblicitarie.
Ciò conferma la natura evolutiva del CUP, non più soltanto un’imposta, ma un meccanismo regolativo in grado di supportare politiche urbane, migliorare la qualità degli spazi pubblici e promuovere un utilizzo equo e proporzionato dei beni comuni.
Il Regolamento comunale del CUP, oltre a stabilire presupposti, tariffe e deroghe, diventa uno strumento di pianificazione integrata. Esso orienta l’uso del suolo in coerenza con i principali strumenti urbanistici e gestionali (PUG/PRG, PUMS, regolamenti dehors, piani della pubblicità), collegando la fiscalità locale alla gestione strategica dello spazio pubblico.
Operando su dati condivisi, l’intero ciclo amministrativo – domanda, autorizzazione, pagamento e controllo – diventa tracciabile e trasparente. Questo approccio riduce le occupazioni abusive, permette di monitorare la saturazione degli spazi e consente di valutare in modo oggettivo gli effetti delle politiche su mobilità, decoro urbano e vivibilità.
Come usare il CUP in chiave strategica
Per valorizzare appieno le potenzialità del Canone, i Comuni possono adottare un approccio strategico basato su quattro direttrici fondamentali:
- Entrate stabili e più eque
Il CUP permette di correlare il gettito non solo alla superficie o alla durata dell’occupazione, ma anche agli impatti e ai benefici privati generati dall’uso di beni comuni. Le tariffe diventano così più aderenti al principio di proporzionalità ed equità fiscale, garantendo un sistema di entrate stabile e coerente con il valore economico e sociale del territorio.
In questa logica rientra anche la tassa per l’occupazione del sottosuolo con cavi, condutture e infrastrutture tecnologiche, che rappresenta una componente significativa del CUP. Essa consente di valorizzare economicamente l’uso di porzioni di suolo pubblico spesso invisibili ma essenziali per i servizi di rete, favorendo una gestione più consapevole e sostenibile del sottosuolo urbano.
- Spazi pubblici più ordinati e fruibili
Regole chiare e trasparenti rendono prevedibili le modalità di utilizzo del suolo pubblico, riducendo il contenzioso e favorendo la collaborazione tra amministrazione, imprese e cittadini.
- Decisioni basate su dati
L’integrazione tra CUP e sistemi informativi territoriali (SIT/GIS) consente di disporre di dati aggiornati su occupazioni, flussi economici e impatti ambientali.
Le amministrazioni possono così assumere decisioni fondate su evidenze misurabili, collegando la politica tariffaria agli obiettivi di pianificazione e qualità urbana.
- Riduzione dei conflitti d’uso
L’applicazione di criteri omogenei e trasparenti – su dove, quanto e come si può occupare – favorisce una gestione equilibrata degli spazi urbani, conciliando esigenze commerciali, residenziali e ambientali.
Georeferenziare il CUP
La georeferenziazione rappresenta la condizione essenziale affinché il CUP diventi una leva strategica.
Poiché il tributo si basa sull’occupazione reale e misurabile del suolo pubblico (o privato ad uso pubblico), associare ogni concessione o impianto a coordinate geografiche permette di rendere il sistema oggettivo, tracciabile e aggiornabile.
Georeferenziare il CUP significa:
- Identificare con precisione le occupazioni
Ogni insegna, dehors, rete o cantiere viene localizzato con coordinate geografiche certe, evitando sovrapposizioni e errori di perimetrazione. È possibile distinguere le competenze tra aree comunali, provinciali, statali o private e valutare l’effettiva estensione delle occupazioni sotterranee, come nel caso di cavi e condutture.
- Calcolare correttamente la superficie imponibile
Il canone si determina sulla base della superficie effettivamente occupata. Dati georeferenziati garantiscono precisione metrica, aggiornabilità e coerenza tra rilievi e autorizzazioni, evitando errori tariffari.
- Integrare le banche dati comunali
La georeferenziazione consente di interconnettere il CUP con catasto, toponomastica, SIT comunale, SUAP e SUED, creando un ecosistema informativo territoriale integrato.
- Rafforzare i controlli, dare certezza e contrastare l’evasione
Le mappe georeferenziate permettono di confrontare rilievi e concessioni, individuare occupazioni non dichiarate e agevolare i controlli della Polizia Locale. Attraverso la sovrapposizione di layer tematici — vincoli ambientali, accessibilità, alberature, sottoservizi, itinerari ciclabili e altro — è possibile valutare in tempo reale la compatibilità delle nuove occupazioni o degli impianti pubblicitari.
Il rilascio o il rigetto delle domande diventa così motivato da evidenze spaziali verificabili, mentre le tariffe possono essere calibrate sull’impatto reale dell’installazione, in termini di visibilità, ingombro e sostenibilità.
Con la giusta dose di visione e di buona volontà, il CUP può trasformarsi in una vera infrastruttura di conoscenza, il punto in cui fiscalità, pianificazione e territorio si incontrano per dare forma a Comuni più consapevoli, ordinati e equi nell’interesse dei cittadini.
Credits
Foto di wd toro 🇲🇨 su Unsplash
Linkografia
Tributi locali: cos’è il canone unico patrimoniale
La georeferenzazione come integratore tra i diversi livelli della PA – Geolander